Concorso notarile, Traccia mortis causa – 15 febbraio 2012

Concorso notarile, Traccia mortis causa – 15 febbraio 2012

Tizio, che si sta separando dalla moglie Caia, con la quale è tutt’ora in buoni rapporti, si reca dal notaio RR e gli espone quanto segue:
Intende istituire eredi i suoi due figli Cornelia e Mevio avuti dal matrimonio con Caia nonché la sua nuova compagna Sempronia.
A quest’ultima intende lasciare il diritto di abitazione sulla propria quota di comproprietà pari al 75% dell’appartamento in Roma via Nomentana 6° piano attualmente occupato da Tizio e Sempronia. La restante quota è di proprietà del nipote Carlo.
Desidera che Sempronia continui ad abitare l’intero appartamento versando a Carlo una somma mensile di importo congruo che sarà determinata dall’amico Filano noto immobiliarista. A Sempronia intende inoltre lasciare i mobili e gli arredi ivi contenuti.
Spiega al notaio di essere titolare, assieme ai figli, della Gamma srl che possiede, come unico cespite, un intero stabile al Terminillo.
Tizio vuole inoltre lasciare alla sola figlia Cornelia, a carico della disponibile, la titolarità della propria quota pari al 50% della società (Mevio e Cornelia possiedono il restante 50%) per far si che in futuro i 4 nipoti (Caietto, Mevietto e Tizietto figli di Cornelia) e Sempronietto (figlio di Mevio) abbiano il 25% ciascuno.
Intende altresì che non venga rimborsato il credito vantato dallo stesso Tizio verso la detta società in forza di un finanziamento da lui effettuato un anno prima.
Desidera ancora che Sempronia possa continuare ad utilizzare l’appartamento da questa attualmente occupato insieme a Tizio al Terminillo nello stabile di proprietà di Gamma srl a condizione che non si sposi.
Non volendo impedire ai figli di disporre della piena proprietà dello stabile al Terminillo vuole però assicurarsi che venga corrisposto dagli stessi figli a Sempronia un indennizzo da determinarsi da parte di Filano per il caso di cessazione dall’utilizzo del detto appartamento da parte di Sempronia qualora esso venga alienato.
Gli stessi figli dovranno inoltre corrispondere a Sempronia un assegno mensile di Euro 2.000,00 da aggiornare annualmente secondo l’indice ISTAT di rivalutazione dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati.
Vuole poi che ciascuno dei propri figli sia proprietario esclusivo, senza gravami o pesi, della casa di abitazione dagli stessi attualmente occupata.
Precisa di aver donato a Mevio la casa in cui lo stesso vive e che l’immobile è attualmente gravato da un mutuo ipotecario richiesto successivamente alla donazione dal donante e dal donatario congiuntamente; il relativo debito residuo dovrà essere estinto con oneri a carico dell’eredità tenendone indenne Mevio.
Cornelia vive invece in una casa a lei intestata acquistata con pagamento effettuato dal padre.
Tizio indica da ultimo al notaio di non voler lasciare a Caia più di quanto la legge eventualmente le riservi avendole già donato un appartamento in Roma.

Parte Teorica
deroghe alla intangibilità della legittima
disposizioni testamentarie rimesse all’arbitrio del terzo
legato di remissione del debito
collazione con riferimento alla possibilità della collazione in natura degli immobili ipotecati.