Un bellissimo episodio … i “casi” della vita

Un bellissimo episodio … i “casi” della vita

Ieri pareva una solita giornata dell’affollatissimo agosto lucano: turisti, emigrati, testatori, geometri ancora al lavoro … nelle pause, le tante risate con i ragazzi in studio, quella irrinunciabile armonia che devo e voglio mantenere viva nel mio ambiente di lavoro. Lia impiega ancora un quarto d’ora per preparare una copia, Federico mi chiede conferma delle note prima dell’invio almeno 3 volte: va bene però, si cresce così, tutti insieme. Tante cose sto imparando, tante altre mi incuriosiscono.

Intorno alle 18, in un momento di relativa calma, in attesa degli ultimi clienti, arriva un ragazzo dall’aria simpatica: bermuda, tenuta sportiva, capelli ricci come i miei quando non li taglio per un mese, e abbronzatissimo, beato lui. “Prego, accomodati” gli dico, pentendomi per un istante, come ogni volta che la naturale confidenza verso miei coetanei mi fa dare del tu senza chiedere il permesso. “Notaio, non sono qui per una consulenza, sono un ragazzo di Napoli”. “Ah, sei amico dell’avvocato Margiotta di Muro? Mi ha detto che ha amici a Napoli che mi conoscono”. “No Notaio, non conosco nessuno di Muro, sono di Napoli e da qualche giorno sono in gita, sto percorrendo 20 km al giorno, arriverò fino in Puglia. Muro Lucano è una delle mie tappe”. Resto piacevolmente sorpreso, in genere noi salernitani tendiamo a sottovalutare la Lucania, e abbiamo torto, poi risolutamente mi dico che Muro Lucano è davvero un bel posto, è uno dei 100 Comuni più belli d’Italia, nulla di strano che ci siano turisti.

Togliendomi dall’impaccio gli chiedo “E allora cosa posso fare per te?”. Lui fa un passo indietro, denunciando tutto il suo simpatico imbarazzo, e poi “Notaio, sono qui per Lei: un mio amico di Napoli, Filippo Garofalo, mi ha detto che ha sede qui, e io volevo proprio conoscerLa”. Qui il passo indietro lo faccio io, con un sorriso istintivo e incredulo: mi sorprendo sempre quando qualcuno mi attribuisce qualcosa di buono, ora addirittura una persona veniva a conoscermi dopo aver sentito parlare di me… inizia il solito turbinio interiore: “Ma dai Carlo – mi dico – è normale che i praticanti notai ti conoscano, devono conoscerti” – “Tutto questo non ha senso, chi vuoi chemi conosca?” mi rispondo. Aprendo tutto il sorriso gli dico “grazie”, e lui incalza “In sala d’attesa ho trovato il volume IV dei Casi Notarili, ho letto la presentazione, Lei davvero scrive ciò che vive”. Qui, come se parlassi di un’altra persona, divento serissimo “Non potrei scrivere niente del genere se non l’avessi vissuto”. Quando penso alla presentazione dei casi rivivo la tensione di quando l’ho scritta: cosa dire, cosa non dire, che forma usare, tutto però con una guida immancabile, la verità.

Lo ringrazio, gli stringo la mano, sotto gli occhi ridenti e felicemente sorpresi di Lia e Federico “Notaio, Lei è diventato famoso”. Il tempo di sdrammatizzare “Ma dai smettetela, abbiamo amici in comune, ecco tutto”, che Marco, così si chiamava il mio simpatico ospite, mi dà il colpo di grazia “Notaio, se posso permettermi, facciamo una foto insieme? Così poi la mostro a Filippo e lo prendo in giro, dico che io ho una foto con Lei”. Non ho avuto il tempo di pensare: Lia era già pronta a scattare…  allora metto su il sorriso migliore, mi sforzo di tenere gli occhi aperti, perchè in foto vengo sempre con gli occhi chiusi, foto a braccetto, come vecchi amici.  Poco dopo, MArco va via, con tanti grazie e una indimenticabile stretta di mano.

Che dire:  un momento “vivo”, emozionante, denso di incredulità, da un lato, e di consapevole fierezza dall’altro.

A mente fredda, mi son detto che ancora una volta mostrarsi come si è , senza paure, senza infingimenti determinati da un ruolo o da un rapporto di ruoli, fa stare vicino a tutti. Ed è esattamente ciò che voglio.

Ciao ragazzi, buon Ferragosto